Calore latente: definizione e formula per il calcolo
Congelare e sbrinare con il calore latente
Calore latente di solidificazione e fusione - Resistenza di sbrinamento - Evaporatore
La solidificazione
è il passaggio di una sostanza dallo stato liquido a quello solido e, come tutti i passaggi di stato, avviene a temperatura costante. Essa
si realizza sottraendo energia termica alla sostanza, ossia mediante uno scambio di calore.
Ciascuna sostanza ha una temperatura di solidificazione propria.
La quantità di calore da sottrarre dipende dalla massa della sostanza e dal suo calore latente di solidificazione, caratteristico e variabile da sostanza a sostanza.
Tra tutte le sostanze, l'acqua ha un calore latente tra i più alti, proprio come il
calore specifico.
Questo significa che per congelare l'acqua occorre una grande quantità di energia: ovviamente anche per il processo inverso, lo scioglimento del ghiaccio,
si deve somministrare una notevole quantità di energia termica, che dipende dal calore latente di fusione di detta sostanza.
Questo fatto deve essere tenuto in considerazione quando si deve dimensionare la
resistenza di sbrinamento di un
evaporatore. Volendo completare velocemente il processo e dato che devono essere messe in gioco grandi quantità di
energia elettrica, la potenza elettrica che deve erogare tale
resistenza risulta, di solito, essere molto elevata.
Definizione di calore latente
Per definizione, il calore latente è dato dalla quantità di energia termica necessaria per far avvenire il cambiamento di stato ad una massa
unitaria (1 kg) di una sostanza alla temperatura nominale. Se la sostanza contiene impurità, il suo passaggio di stato avviene ad una temperatura inferiore.