La
quantità di brina che si forma sull'evaporatore dipende, tra le altre cose, anche dal contenuto di umidità dell'aria che viene trattata.
Le caratteristiche dell'aria che transita attraverso l'evaporatore, a loro volta, dipendono dall'aria ambiente che si infiltra, ad esempio, ad ogni apertura delle
porte dell'apparecchiatura e dalla quantità e dalla tipologia di derrate che vengono conservate all'interno della cella.
Essendo questi parametri variabili nel tempo (si pensi, ad esempio, al numero di aperture delle porte della cella in un certo intervallo di tempo)
anche la quantità di brina che si deposita sull'evaporatore varia nel tempo.
Cicli di sbrinamento
Non è possibile, quindi, fissare a priori con esattezza dei cicli di sbrinamento ottimali per tutte le situazioni possibili.
È compito del manutentore, allora, impostare una adeguata frequenza dei cicli di sbrinamento per cercare di compensare
le variazioni che si verificano.
Sbrinamento con resistenza
Nel caso in cui lo sbrinamento elettrico sia gestito da un temporizzatore, è possibile agire sulla frequenza dei cicli di sbrinamento e
sulla loro durata, in modo che nella maggioranza dei cicli lo sbrinamento porti ad una completa pulizia dell'evaporatore.
Se il sistema non permette di agire sulla frequenza dei cicli e/o sulla durata e si nota che, a causa delle particolari condizioni di lavoro
dell'impianto, l'evaporatore non viene sbrinato completamente, si può pensare di sostituire la resistenza con una di potenza maggiore.
Data la relazione che lega
potenza, resistenza e intensità di corrente, questo implica sostituire la resistenza di sbrinamento
con una resistenza caratterizzata da meno ohm. In questo caso si deve porre attenzione al fatto che la potenza non aumenta in maniera
proporzionale alla diminuzione della resistenza.
Resistenza di sbrinamento bruciata
Se si forma poca brina, l'evaporatore tende ad essere pulito in breve tempo, prima che il ciclo di sbrinamento gestito dal temporizzatore sia concluso. Una
volta che tutto il ghiaccio si è sciolto, il calore prodotto dalla resistenza non viene più utilizzato per il
cambiamento di stato del ghiaccio e
quindi porta al rapido innalzamento della temperatura dell'evaporatore, che sale sopra 0 °C.
Questo porta ad una duplice conseguenza: la
temperatura dell'aria interna della cella comincia ad aumentare eccessivamente mentre la resistenza di sbrinamento stessa va incontro ad
un surriscaldamento eccessivo, venendo a mancare la principale fonte che ne permetteva il suo raffreddamento.
Termostato di fine sbrinamento
Se l'alimentazione elettrica non viene tempestivamente interrotta la resistenza può diventare incandescente e bruciarsi. Generalmente quando
questo succede non si ha la percezione immediata dell'evento. Ma con l'andare del tempo, venendo a saltare le programmate fasi di sbrinamento,
ben presto l'evaporatore si ricopre di uno spesso strato di ghiaccio, causando problemi al funzionamento del circuito frigorifero.
Pare evidente che in caso di scioglimento veloce dello strato di brina, lo sbrinamento debba essere opportunamente arrestato, per evitare problemi
di temperatura all'interno della cella e problemi di integrità alla resistenza di sbrinamento. Per questo è necessario impiegare un termostato di fine
sbrinamento, in grado di interrompere comunque il ciclo di sbrinamento quando la temperatura dell'evaporatore risale al di sopra di un certo valore (ad esempio
5 °C).
Termostato di sicurezza
Risulta altresì necessario impiegare un termostato di sicurezza, in grado di interrompere il circuito elettrico di alimentazione della resistenza
quando essa comincia a surriscaldarsi eccessivamente o quando il suo assorbimento di corrente è troppo alto.
Circuito elettrico sistema di sbrinamento
Un esempio di come può presentarsi l'impianto di un sistema di sbrinamento elettrico gestito da un temporizzatore è riportato nella figura
sottostante.