Il mondo della refrigerazione e del condizionamento sta subendo una profonda trasformazione in seguito
alla necessità di utilizzare nuovi gas refrigeranti, più rispettosi dell'ambiente.
Da quando si è appurato che i fluidi tradizionali possono provocare danni all’ambiente, si sono cercati nuovi tipi di refrigeranti, la
cui caratteristica principale è quella di avere un impatto
sull’ambiente sensibilmente inferiore o addirittura nullo.
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La fase di profonde novità anche in campo legislativo, a livello di singole nazioni o di Comunità Europea
(Regolamento CE 1005/09 per i
CFC
e HCFC e
Regolamento CE 573/24 per gli HFC)
ha comunque sancito che i refrigeranti dannosi per l'ozono e quelli ad
effetto serra non possono rappresentare una soluzione accettabile.
Sono proprio questi due problemi ambientali che hanno provocato questa radicale trasformazione nel mondo del freddo.
Refrigeranti e cambiamenti climatici
Ambedue i fenomeni implicano conseguenze ambientali piuttosto gravi: possiamo qui ricordare senz’altro, tra le più importanti, il progressivo
scioglimento dei ghiacci polari a causa dell'
aumento della temperatura media della Terra con il conseguente innalzamento del livello medio degli oceani, il cambiamento delle tradizionali condizioni climatiche e meteorologiche, l’aumento dei
rischi per la salute dell’uomo in seguito alla maggiore facilità con cui i raggi solari ultravioletti giungono sulla Terra.
Nuovi refrigeranti
Dopo la totale eliminazione dei CFC e degli HCFC anche gli HFC sono ora sul banco degli imputati in quanto comportano un non indifferente
impatto sul surriscaldamento della Terra. In alcune nazioni (soprattutto dell'Europa del centro-nord) agli HFC vengono preferiti
i refrigeranti naturali (ammoniaca,
idrocarburi, anidride
carbonica) mentre in altre (Stati Uniti in testa) esiste ancora molta diffidenza verso il loro utilizzo, in quanto vengono
ritenuti ancora troppo pericolosi per l'uomo.
Nella stessa Unione Europea non v'è una posizione univoca: alcuni stati membri, come l'Austria e la Danimarca, sostengono posizioni molto radicali
e limitative sull'impiego degli HFC, altre sono meno rigide in materia. Sta di fatto che con l'entrata in vigore del nuovo Regolamento CE 573/24
è stato stabilito che entro il 2030 il consumo degli HFC dovrà diminuire del 95%, con totale eliminazione dei refrigeranti con più alto GWP da
alcuni tipi di apparecchiature, ed il bando definitivo degli F-Gas dal 2050.
Refrigeranti del futuro
Oltre ai refrigeranti naturali (anidride carbonica, idrocarburi, ammoniaca), gli
HFO (idrofluoroolefine) sono nuovi tipi di refrigeranti chimici candidati ad essere usati in futuro dato il
loro basso GWP. Anche alcune miscele di HFC/HFO troveranno impiego se il loro GWP risulterà avere un valore contenuto.
Questo, se non verrà posta in discussione l'effettiva compatibilità ambientale di questi gas.
Sostituti dell'R410A
Uno dei candidati a sostituire definitivamente l'R410A nei climatizzatori split è l'R32, che ha un impatto sull'ambiente molto minore ma risulta
essere leggermente infiammabile. Esistono anche miscele come l'R452A o l'R454A che possono essere utilizzate in questo tipo di apparecchiature,
anch'esse leggermente infiammabili.
Una possibile alternativa è l'R466A, una miscela non infiammabile e quindi più semplice da utilizzare, a patto che superi i test tutt'ora in corso.
Sempre più insistentemente si parla del propano R290 (idrocarburo) come
nuovo gas per i
condizionatori split di più piccola taglia.
Sostituti dell'R404A
Il gas principe della refrigerazione commerciale dal 1 gennaio 2020 è proibito nei frigoriferi commerciali con circuito ermeticamente sigillato.
Il basso valore di GWP imposto in queste apparecchiature favorisce come principale sostituto un gas naturale come il propano, mettendo fuori
gioco molte miscele di HFC e HFO, come R407F, R407H, R448A, R449A
Nei supermercati l'anidride carbonica è il refrigerante che ha preso il sopravvento.