Normalmente si distingue tra convezione naturale e convezione forzata, a seconda che per il movimento del fluido si utilizzi o meno un'apparecchiatura che
incrementi la sua velocità di spostamento.
La seguente figura illustra il fenomeno della convezione naturale: il calore viene trasportato verso l'alto dalla massa d'aria meno densa ed a maggiore
temperatura.
Calore scambiato per convezione
Per descrivere il fenomeno della convezione si utilizza la seguente formula:
qc= hc∙ A ∙ (ts - tf)
dove:
qc rappresenta l'
energia termica scambiata nell'unità di tempo
A la superficie di scambio,
ts la
temperatura della superficie
tf la temperatura del fluido misurata in un punto sufficientemente distante dalla superficie hc rappresenta il coefficiente di scambio termico medio per convezione.
Il valore numerico di hc dipende dalla geometria della superficie, dalla
velocità e dalle caratteristiche del fluido e dalla differenza di temperatura.
Nella convezione forzata si riesce ad avere un coefficiente di scambio termico di valore molto alto: in questo modo si può avere una potenza
termica scambiata molto elevata anche in presenza di superfici di scambio ridotte.
Questo fatto permette di ridurre le dimensioni degli evaporatori e dei condensatori dei circuiti frigoriferi e quindi di avere ingombri ridotti.
Nel caso di guasto alle ventole dei due
scambiatori di
calore le potenze termiche scambiate si riducono drasticamente.
Anche la
brina o la
sporcizia peggiorano lo scambio
termico per convezione.
La stima del coefficiente hc risulta piuttosto complessa da eseguire in quanto esso
può variare anche da punto a punto della superficie di scambio. Da qui la necessità di assumere un valore medio per l'applicazione
dell'equazione precedente.
Volendo applicare puntualmente l'equazione dello scambio per convezione, è necessario scrivere: