Il problema ambientale che coinvolge i refrigeranti CFC e HCFC
È il cloro l'elemento disgregante
Con l'espressione "buco dell’ozono" si intende la progressiva diminuzione dello spessore dello
strato di ozono presente nell’atmosfera.
Che cos'è il buco dell'ozono
L’ozono (termine greco che significa ha odore) è un gas formato da 3 atomi di ossigeno (formula chimica O3) che si trova nella parte più
esterna dell’atmosfera (stratosfera) ove forma uno strato, di concentrazione molto ridotta, di circa una ventina di chilometri di spessore.
Tale strato contribuisce ad attenuare l’intensità dei raggi solari ultravioletti di tipo B che giungono sulla Terra e che risultano dannosi per la salute
dell’uomo e degli animali.
Impoverendosi la fascia d’ozono aumenta l’intensità della radiazione solare che interessa la Terra e quindi, tra l’altro, anche l’effetto di riscaldamento
della Terra stessa (effetto serra).
A livello del suolo l’ozono è un inquinante, dannoso per la salute umana: il problema dell’ozono si presenta soprattutto nelle grandi città in quanto causato
anche dagli scarichi delle automobili e dei veicoli a motore.
Il problema dell’impoverimento dello strato di ozono si manifesta in corrispondenza delle regioni polari (soprattutto quella Antartica), anche in
relazione alle particolari condizioni meteorologiche che si verificano in tali zone.
La funzione protettiva dell'ozono
La funzione protettiva dell’ozono nei riguardi dei raggi UV-B avviene nel seguente modo: la molecola di ozono assorbe il raggio UV, scindendosi in un
atomo di ossigeno e in una molecola di ossigeno. Questi ultimi, a loro volta, combinandosi con una nuova molecola e con un atomo di ossigeno, provenienti da
un’altra molecola di ozono dissociatasi, formano due altre nuove molecole di ozono. In questo modo, la quantità complessiva di ozono si conserva mentre i raggi
solari UV vengono intercettati.
Sostanze che distruggono lo strato di ozono
Tra le sostanze maggiormente imputate della distruzione dell’ozono troviamo il cloro che è uno dei costituenti fondamentali dei
refrigeranti clorofluorocarburi e
idroclorofluorocarburi.
Il cloro che si libera da una molecola di CFC, infatti, porta alla dissociazione della molecola di ozono. Attraverso una serie di ulteriori reazioni chimiche,
l’atomo di cloro può liberarsi nuovamente dall’atomo di ossigeno che lo lega nel monossido di cloro ed innescare in seguito migliaia di altre nuove reazioni
con l’ozono.
Il Protocollo di Montreal
A livello internazionale, nel 1987 è atato firmato un accordo, il
Protocollo di Montreal, che ha stabilito che per arrestare
l'ingrandimento del buco dell'ozono dovessero essere eliminati alcuni tipi di refrigeranti, come i
CFC e gli HCFC.
Questo Protocollo è entrato in vigore nel gennaio 1989 ed è stato ratificato da 197 nazioni, Italia inclusa.