Nella Divina Commedia, Dante colloca in fondo all'Inferno il Cocito, un lago che risulta completamente
ghiacciato a causa del vento freddo causato dallo sbattere delle sei enormi ali di pipistrello di Lucifero.
Il Cocito, lago ghiacciato
Egli, mostro dotato di tre facce, risulta immerso per metà nel
ghiaccio del lago, che si trova esattamente, secondo la visione dantesca, proprio al centro della Terra.
Il lago del Cocito è suddiviso in quattro zone concentriche:
- nella Caina si trovano immersi fino al collo e la testa all'ingiù i traditori dei parenti
- nell'Antenora Dante colloca i traditori della patria
- nella Tolomea i dannati (traditori degli ospiti) stanno distesi supini con l'intero corpo immerso nel ghiaccio e la sola testa fuori, volta
all'insù
- nella Giudecca stanno completamente immersi, nelle più varie posizioni, i traditori dei benefattori
Dante senza pietà
Il canto XXXII e XXXIII dell'Inferno sono quelli in cui Dante racconta, senza indulgere a pietà e compassione alcuna, lo stato dei dannati, che a
causa del ghiaccio risultano quasi immobili del tutto.
Le situazioni descritte sono gelide e terrificanti; i gesti dei dannati sono raccapriccianti, al limite della ferocia; la violenza traspare nelle
azioni, nei discorsi e nelle passioni dei traditori.