Dalla Valcellina e dalla val del Piave, ogni stagione, da emigrante
Pordenone - Belluno - MIG - Longarone e il Vajont - Baviera - Gelaterie - Lavoro stagionale
Storicamente gli abitanti della Valcellina e della valle del Piave sono noti perchè un tempo erano gli
ambasciatori del
gelato all'estero, in Germania specialmente.
Il lavoro di gelatai
Un tempo queste due valli non offrivano molte opportunità di lavoro agli abitanti. Soprattutto la Valcellina
(all'estremità nord-occidentale della provincia di Pordenone, al confine con il Veneto), ancora oggi, è una valle molto appartata,
lontano dalle grandi vie di comunicazione, poco antropizzata, per certi versi ancora selvaggia.
L'industria è poco sviluppata, l'agricoltura deve fare i conti con un territorio poco generoso, il turismo non è quello dei grandi numeri di molte
località montane.
Oggi gli abitanti hanno la possibilità di recarsi al lavoro anche lontano da casa grazie ai mezzi di comunicazione privati e pubblici
che permettono spostamenti in giornata. Ma un tempo no. Ecco, allora, che per sopravvivere bisognava "inventarsi" un lavoro anche all'estero
e trasferirsi per un certo periodo (nella foto: oltre tre giorni di cammino con i carretti tirati a mano per compiere il tragitto Longarone-Baviera)
"Inventarsi" un lavoro significava proporre quanto di buono si sapeva fare laddove quel lavoro non era conosciuto in modo tale che fosse sicuramente
apprezzato e valorizzato. Tradizionalmente la valle del Piave è famosa per i suoi maestri gelatieri: il gelato, un alimento che in Germania, nel XIX secolo
ancora non era ben conosciuto.
MIG: la mostra del gelato
A conferma di questa secolare tradizione possiamo citare la
Mostra Internazionale del Gelato artigianale (MIG) che ogni anno si svolge a Longarone
in provincia di Belluno. La località si trova proprio nella valle del Piave, salendo da Belluno verso il Cadore: essa è tristemente nota anche per il
catastrofico disastro del Vajont, quando un'immensa quantità di acqua che tracimò dall'omonima diga, costruita all'estremità della Valcellina,
spazzò via tutto il paese ed i suoi abitanti. Correva l'anno 1963.
I gelatai alla conquista della Germania
Circa 100 anni prima, attorno al 1870, gli abitanti della Valcellina e della valle del Piave a bordo dei loro carretti andarono alla
conquista della Germania: portarono il loro gelato nella Baviera e poi, piano piano, si espansero a macchia d'olio sempre più apprezzati
per i loro prodotti (nella foto: un gelataio del 1906).
Dopo la 2a Guerra Mondiale, quando in Germania si ebbe una grande ripresa economica, molti italiani emigrarono là per trovare un lavoro
e, fra di essi, i gelatai del triveneto. Le gelaterie si moltiplicarono, il lavoro aumentò sempre di più e così anche i familiari ed i parenti dei
primi pionieri gelatai si trasferirono nelle grandi città tedesche e poi nella provincia.
I gelatai e il tedesco
Pur proveniendo dalla lontana provincia italiana, i gelatai riuscirono a superare moltissime difficoltà. Prima fra tutte quelle della lingua, così
ostica e diversa da quella italiana. La necessità di comunicare per poter vendere, l'entusiasmo di un lavoro, il pragmatismo dell'indole montanara
fecero superare tutti gli ostacoli: imparato il tedesco tutto diventò più facile.
Cercasi gelatai per lavoro stagionale in Germania
Durante la stagione invernale le gelaterie tedesche chiudevano, così i gelatai facevano ritorno poco prima di Natale nelle loro valli. Ritrovavano
familiari, parenti e amici e cercavano personale per la stagione che doveva venire.
Così gli abitanti della Valcellina e della valle del Piave colonizzarono la Germania dando inizio ad una tradizione che durò per lunghissimi anni e che
ancora si ripete ai giorni nostri. Tenacia, volontà, capacità e caparbia sono le caratteristiche che hanno permesso a queste persone
di trovare sostentamento anche lontano da casa e di non dover abbandonare definitivamente una regione montana che ancora oggi non ha disponibilità
di grandi risorse naturali ma che forgia donne e uomini di grande temperamento.